giovedì 25 dicembre 2008

AUGURI

Auguri di buon Natale
e di un felice anno nuovo
da tutto lo staff del blog


PADANIA LIBERA!

mercoledì 17 dicembre 2008

NON COMPARATE L'ANANAS!!!

E' di oggi la provocazione di fare lo "sciopero dell'Ananas" ideata dal nostro ministro alle politiche agricole Zaia.
C'è chi lo prende per idiota, chi per bigotto e chi per razzista (ma verso chi???) ma non tutti colgono che dietro le sua battuta c'è una logicissima verità.

E' infatti logico che quando un Paese è in crisi e il lavoro cala lo Stato deve intervenire dando lavoro (e non soldi, sussidi) ai PROPRI cittadini (non a qualche furbo manager di qualche anonima multinazionale) e dato che il "lavoro" non si può inventare (vedi qualche dipendente pubblico), qualcosa bisogna fare.
Ed ecco che nascono i grandi lavori pubblici o le politiche economiche quali dazi o sgravi fiscali interni per INCENTIVARE la produzione interna del Paese.

Quindi, bei ragazzi miei, perchè litigare sull'ananas?
Che noi si mangi un pò di salame padano o qualche arancia sicula...
l'importante è mangiare!

Buon Natale e Padania Libera!



P.S.1: ultimamente sento dire che la Lega è contro Roma, contro i terroni, contro gli immigrati, ecc... ma ribadisco una sola cosa. Noi non siamo contro nessuno. Noi vogliamo poter vivere bene la nostra vita sulla nostra terra prima per noi stessi e poi (non tanto meno importante)anche per poter aiutare chi sta meno meglio di noi.

P.S.2: dal Corriere della sera: ""Per garantire standard didattici e culturali adeguati» negli istituti (dall’asilo alle superiori) di Bolzano e provincia, gli stranieri in classe non dovranno essere più del 30% degli studenti. Lo ha deciso la giunta provinciale di CENTRO-SINISTRA di Luis Durnwalder che spiega: «Il 70% degli alunni dovrà essere locale: italiani, tedeschi o ladini. Se gli stranieri fossero di più, saremmo noi a dover essere integrati»





Aspettando il Federalismo,
aspettando la Libertà!

mercoledì 10 dicembre 2008

Federalismo=Libertà

E' la prima volta che una riforma di così ampio respiro, come lo è quella attuale sul federalismo fiscale, non porta nel dibattito parlamentare a scontri, contrapposizioni ideologiche e veti incrociati". "È invece in atto, e lo constatiamo con grande favore, un vero confronto costruttivo tra tutte le forze politiche. Lo dimostrano sia i toni dei parlamentari di maggioranza e di opposizione sia gli atteggiamenti dei ministri Bossi e Calderoli che, in questi mesi, hanno sempre dichiarato che il provvedimento è aperto al contributo di tutti. E, a dimostrazione di questo, Bossi e Calderoli recepiranno nelle commissioni di merito nel testo del federalismo gli emendamenti costruttivi presentati da tutte le forze politiche. E' un momento storico anche perché c'è la consapevolezza che il federalismo può e deve essere lo strumento che salverà il nostro Paese". "Abbiamo la certezza di vivere una fase decisiva perché c'è la possibilità di riformare lo Stato e speriamo che questo clima di dialogo tra le forze politiche possa durare per tutto l'iter del provvedimento a dimostrazione che finalmente è arrivato il momento di cambiare e modernizzare il Paese avvicinandolo ai cittadini".


Queste le parole di Federico Bricolo, Senatore della Lega Nord in merito alla discussione svoltasi oggi per l'attuazione del Federalismo Fiscale così come vuole la Costituzione stessa.

In molti difensori della centralistica Patria Italiana (peraltro inesistente) dimenticano che la nostra Costituzione è stata scritta in chiave federalista in contrapposizione al tempo defunto centralismo fascista.


Vorrei infine sottolineare un paio di cosette perchè troppo spesso sento tante parole nate dall'ignoranza (nel senso che nn si è a conoscenza di determinate cose) e spese per nulla:
1. La Lega Nord è un MOVIMENTO DI UOMINI e non un Partito.
2. La Lega si muove per l'indipendenza e l'autonomia della Padania. Obiettivo giustificato storicamente, culturalmente e linguisticamente e quindi non c'è nulla di campato per aria. Basta leggersi un pò di storia e basta vivere un pò la propria terra per capirlo.
3. La Lega Nord ha un'organizzazione che si basa sul rispetto e sulla trasparenza (quindi la facilità di reperire informazioni sui propri componenti - sempre rispettando la privacy) e di conseguenza facilita un rapporto di fiducia nei propri Compatrioti/vicini/amici/colleghi padani. Ha poco valore quindi dire a un Leghista che i nostri rappresentanti hanno la poltrona a Roma e quindi che non dovremmo fidarcene perchè i nostri diretti rappresentanti li conosciamo bene quando addirittura non siamo NOI STESSI.
4. La Lega si basa sul fatto che ogni uomo è libero di fare quel che vuole a casa propria e ha il dovere di rispettare prima di tutto la propria terra e chi ci sta sopra, il proprio vicino di casa e lo straniero che ci fa visita. Detto ciò è logico che chi si trova sulla terra di altri abbia il dovere di rispettarla.
Questa è umanità, non razzismo.


Padania libera!
Tullio

mercoledì 3 dicembre 2008

Più IVA per tutti!

TIRANA - "Questa sinistra non ha alcun ritegno e non tiene vergogna. A promettere l'adeguamento dell'Iva sulle pay tv fu Romano Prodi". Silvio Berlusconi, da Tirana, torna sul caso Sky e rimpalla sul precedente governo la decisione dell'aumento dell'Iva a Sky. Confermando così le parole del ministro dell'Economia Giulio Tremonti e accusando la sinistra di "non avere vergogna". In serata, alza i toni. "Questa è la sinistra da vergogna con cui abbiamo a che fare - insiste - se io fossi nei loro panni, me ne andrei a casa", "se fossero coerenti andrebbero in Parlamento a dire di portare l'Iva al 10% per tutti ma, visto che non lo sono, non lo faranno".

Ce n'è anche per i direttori dei giornali: "Io Sky la capisco - dice Berlusconi - ha avuto un privilegio, ma non capisco i giornali che invece di chiedersi come mai c'era un rapporto privilegiato nei confronti di Sky attaccano me, che vergogna! Politici e direttori di giornali come La Stampa e il Corriere dovrebbero tutti cambiare mestiere, andarsene a casa".

E' l'epilogo di una giornata cominciata, in Albania, con un primo attacco alla sinistra "che difende i ricchi". Ma anche con il premier che si dice pronto alla marcia indietro sull'Iva per le pay tv. Poi diventa sibillino: "La sinistra perderà la faccia perché aspetto di vedere cosa farà quando Tremonti spiegherà le ragioni del suo agire". E infatti poco dopo il ministro dell'Economia rivelerà: "Il rialzo? Non c'erano alternative, ce lo impone la Ue".

A Tirana il presidente del Consiglio si trova a fronteggiare le polemiche innescate dall'opposizione che lo accusa di conflitto di interessi e la raffica di spot anti-governo sulle reti di Murdoch. Un'offensiva a cui replica tirando in ballo la difficile situazione economica del Paese e la necessità di "raschiare il barile" per trovare risorse senza mettere nuove tasse.

"Se l'attacco continuerà - ammonisce - il governo è pronto a tornare sui suoi passi". Uno stop che, però, più che una mossa sulla difensiva è un affondo all'opposizione: "C'è un'Iva al 20% per tutti e Sky aveva il 10%. Se la sinistra chiede, difendendo i ricchi e i consumi non necessari pur di andare contro di noi tirando addirittura in ballo il conflitto di interessi, io non ho nulla in contrario. Quando Tremonti avrà chiarito le ragioni del suo agire la sinistra ancora una volta perderà completamente la faccia di fronte agli italiani".

Poi tocca a Tremonti che, prima annuncia una probabile fiducia sul decreto anti-crisi, poi, sul caso Sky, tira in ballo Bruxelles. "La norma che rialza l'Iva per i servizi Sky serve per evitare l'apertura di una procedura di infrazione Ue, il cui termine scadeva in questi giorni" spiega il ministro, sottolineando che il governo Prodi si era impegnato con la Commissione europea "ad allineare le aliquote". Passano pochi minuti e Berlusconi si accoda: "La colpa? E' di Prodi".

Tratto da La Repubblica

venerdì 24 ottobre 2008

Già tolte 7.043 leggi

C’era una volta una regina che aveva una cava per la quale nel XVIII secolo fu creata una legge, da cui poi ne sono scaturite altre cento che fanno tutte riferimento alla prima: ovviamente ne basta una. Nella legislazione italiana sono centinaia, migliaia gli esempi di doppioni che nessuno si è mai premurato di eliminare.
E ci sono pure norme dimenticate che potrebbero essere utili.
Intanto in 150 anni di storia si sono accavallate norme di ogni tipo, a seconda dei problemi che attraversava il Paese, delle fasi storiche, delle guerre, delle scoperte. Ma tutto poi restava, perchè tutti dimenticavano di abrogarle quando non erano più attuali.
Prossimo obiettivo del ministero per la Semplificazione saranno gli enti inutili. Anche questi talmente tanti, che nessuno sa esattamente il loro numero. Primo nel mirino è l’Iged (Ispettorato generale per la liquidazione di enti disciolti), ovvero l’ente che doveva liquidare gli enti inutili, dichiarato inutile nel 2002 e con un costo di 50 milioni di euro l’anno.
Per scovarle le amministrazioni pubbliche si abbonano a banche dati private, con la spesa che ne consegue. Nonostante ripetuti tentativi, infatti, l’idea di creare una banca dati pubblica delle leggi non è ancora giunta in porto.
Ecco quindi ancora in vigore la tassa per la «bonifica dell'Agro Romano», datata 11 dicembre 1878, come se lì ci fossero ancora le paludi. E la norma sui piccioni viaggiatori che disciplinava l’uso dei volatili per la trasmissione a distanza. Nel 1940, poi, con la guerra alle porte e i beni razionati, non ci si poteva certo concedere il lusso di raccogliere erbe officinali alla leggera, ed era fino a oggi in vigore una ferrea disciplina per «la raccolta e la vendita della camomilla».
Ora finalmente si volta pagina.

Lo Stato italiano produce leggi. Tante. Più di Inghilterra, Francia e Spagna messe assieme. Talmente numerose che fino a poco tempo fa non si sapeva neppure quante fossero in vigore. La stessa Cassazione ha memorizzato nella sua banca dati solo le norme più recenti.
Il nuovo ministero (senza portafoglio) per la Semplificazione normativa, a guida leghista, ha individuato ben 21.691 leggi operative. E ha preso provvedimenti: il decreto legge n. 112/2008 collegato alla manovra economica, insieme a un’opera approfondita di revisione tecnica, ha già determinato l’abrogazione di 7.043 (ovvero più del 30%) norme valutate obsolete, inutili o già implicitamente abrogate.
In prospettiva, dopo un’ulteriore pulizia, non dovrebbero restare più di 13.600 leggi, per un taglio complessivo del 37%. Avvocati (nel Lazio ce n’è come in tutta la Francia) e burocrati - che sul ginepraio legislativo hanno costruito il loro potere - forse piangeranno. Ma a sorridere saranno le imprese, per le quali perdere meno tempo sulle scartoffie avrà ricadute paragonabili a discreti sgravi fiscali.

Senza appesantire il bilancio dello Stato.


*WiLLy Rs

mercoledì 22 ottobre 2008

Decreto Gelmini

Non si placa la protesta contro la riforma della scuola.
Ieri, in piazza Cadorna a Milano, un migliaio di manifestanti hanno tentato di entrare in stazione per bloccare i treni, ma sono stati respinti dai carabinieri.

I punti "rivoluzionari" del decreto Gelmini sono QUESTI.

Citando l'articolo:
L’Unione degli Studenti ribadisce così la propria contrarietà all’introduzione del voto in condotta che “ribalta uno dei principi fondamentali dello Statuto degli studenti e delle studentesse, cancellando in un solo colpo i risultati di decenni di lotte per il primato del profitto e della qualità dell’insegnamento”. “Ci opponiamo al voto di condotta in quanto crediamo in una scuola che si basi sulla partecipazione degli studenti e sull’inclusione costruttiva delle marginalità - si legge nel comunicato - non in una scuola che, con un’impressionante balzo indietro ai ‘decreti regi’, sa rispondere alla violenza ed al bullismo solo con la repressione”.

A parer mio, la reintroduzione del voto in condotta non è solo positivo, ma è ESSENZIALE per la formazione degli studenti. Come si fa a non volere la reintroduzione del voto in condotta e lamentarsi se uno studente fa un video a scuola e lo mette su youtube? Questi fatti generano "scandalo", si afferma che è necessaria una lotta ai bulli, e non si approvano i metodi per punirli?

Altro punto: Le fondazioni.
I protestanti affermano che la trasformazione delle Università in fondazioni è dannosa e anti-economica per lo studente, anche perchè alla fondazione subentreranno anche soggetti privati che potrebbero -inoltre- trarre profitto dai fondi universitari.
Peccato che il testo reciti:
Art.16 comma 1
[...]La delibera di trasformazione e' adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta (falso quindi che TUTTE le università diverranno AUTOMATICAMENTE fondazioni. n.d.a) ed e' approvata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. [...]
comma 4
4. Le fondazioni universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Non e' ammessa in ogni caso la distribuzione di utili, in qualsiasi forma. Eventuali proventi, rendite o altri utili derivanti dallo svolgimento delle attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono destinati interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.

NON E' VERO che le rette aumenteranno. Anzi, ci saranno penalità per gli Atenei con rette troppo alte.
NON E' VERO che le università diventaranno private. La "governance" dell'Ateneo rimarrà infatti pubblica.

Altro punto: il "taglio" ai fondi universitari.
Innanzitutto c'è da dire una cosa: molti studenti contestatori hanno affermato che "Si sono tagliati i fondi universitari per darli a Catania e a Napoli". Mi sorge spontanea una domanda: se la stessa frase fosse stata detta da un esponente della Lega Nord, che scandalo non sarebbe stato?!?

La cosa più dannosa che esista è la GENERALIZZAZIONE.

Riguardo al "monitoraggio della finanza pubblica il testo recita":

Art.60

1. Per il triennio 2009-2011 le dotazioni finanziarie, a legislazione vigente, delle missioni di spesa di ciascun Ministero, sono ridotte per gli importi indicati nell'elenco n. 1, con separata indicazione della componente relativa a competenze predeterminate per legge.

2. Dalle riduzioni di cui al comma 1 sono escluse le dotazioni di spesa di ciascuna missione connesse a stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; alle spese per interessi; alle poste correttive e compensative delle entrate, comprese le regolazioni contabili con le regioni; ai trasferimenti a favore degli enti territoriali aventi natura obbligatoria; del fondo ordinario delle università; delle risorse destinate alla ricerca; delle risorse destinate al finanziamento del 5 per mille delle imposte sui redditi delle persone fisiche; nonche' quelle dipendenti da parametri stabiliti dalla legge o derivanti da accordi internazionali.


Ecco i dati del fondo finanziamento ordinario dell'università:
Anno 2001: 7.087.865 €
Anno 2006: 6.820.698 €
Anno 2008: 6.893.577 €

Come mai quando il governo Prodi tagliò i fondi in maniera più "pesante" (relativamente più pesante visto che 70mila euro non sono "molti") gli unici a protestare eravamo noi?


BASTA CON LE PROTESTE TELECOMANDATE



*WiLLy Rs

giovedì 16 ottobre 2008

E niente tira (in onore a Cristiano)

Mentre l'economia non tira e l'etica è un optional...
solleviamoci con le nostre bellezze!

domenica 5 ottobre 2008

Libertà

L'Italia non esiste.
Ormai è un dato di fatto appurato. Possiamo parlare di Italia come "denominazione geografica", di popolo e cultura Italica, semmai.

La messinscena dell'Unità d'Italia come Nazione centralista non ha mai tenuto e i nodi continuano a venire al pettine: l'assistenzialismo anarchico degli anni '70, mani pulite, società simil-pubbliche, favoreggiamenti insensati, falsi bilanci pubblici (grazie ai quali potemmo entrare far parte dell'UEM) ecc...

La crisi economica occidentale fa risaltare tutti i difetti del nostro sistema ed è iniziata la corsa all'estremo salvataggio. Chi vuole salvare la faccia dopo decenni di falsità (vedi sindacati), chi vuole accapararsi futuri utili da speculazioni (vedi le molte privatizzazioni passate e quella obbligata di Alitalia) e chi, insicuro ed incapace di gestire le proprie aziende private, dopo anni di lotta perchè lo Stato fosse al di fuori dal mercato oggi ne richiede il supplichevole aiuto (vedi Marcegaglia).

E ancora per altre motivazioni notiamo chi argomenta del pericolo "razzismo" dopo decenni di politiche migratorie e sociali irresponsabili (vedi la cara legge Tuco-Napolitano). A proposito vorrei ricordare che la percentuale di delinquenti immigrati regolari è 3 volte superiore alla media Italiana e per gli immigrati irregolari è addirittura 6 volte superiore.

Rapporti giudiziari dimostrano che addirittura gli organi malavitosi europei (e non solo dell'est) favoriscono l'Italia come meta delle loro attività.


Forse perchè obbligato da questa situazione l'odierno Governo Berlusconi stà promuovendo leggi di Libertà. Prima tra tutte il Federalismo fiscale.
Già la Regione Lombardia con Formigoni ha provveduto nel 2007 con il passato Governo Prodi ad attuare uno Statuto che attui il Federalismo attuando nel pieno rispetto la Costituzione Italiana (forse una delle poche belle cose dell'Italia unita). Chi vive sulle spalle dello Stato certamente non apprezzerà questa riforma perchè per lui vuol dire maggior fatica e maggior responsabilità.

Federalismo fiscale è:
Sussidiarietà limpida alle regioni meno sviluppate
Responsabilizzazione agli amministratori
Senso maggiore dell'unità statale
Libertà di spesa
Libertà di entrata
Maggior controllo e giudizio da parte dei cittadini

C'è chi non è d'accordo su questi punti ma facci caso: non sa spiegare il perchè del suo dissenso se non con frasi populiste tra le quali: "aumentate le tasse".
Sinceramente è una risposta che fa ridere. Da qual pulpito esce? Dai rappresentanti del Governo che in 2 anni alzò le tasse dell'1.8% circa, che aumentò il deficit Italiano di 6 miliardi spendendolo per la detassazione dell'ICI ai facoltosi, alla stabilizzazione dei precari pubblici Calabresi (dove una patetica ironia vuole che si trovano 1/3 delle Guardie Forestali italiane) e ad aumenti a dirigenti pubblici oltre che alla creazione dei falsi tesoretti.
Signori, è facile illudere i comuni mortali che spesso e malvolentieri si fanno infinocchiare dai vostri TG e spettacolini vari. I dati parlano chiaro. Non esiste ente che vi da ragione.

Tullio

mercoledì 24 settembre 2008

La città di Catania

L'elefantino simbolo di Catania è salvo: una mano pietosa ha rimosso l'asta su eBay («Causa dissesto finanziario vendesi statua raffigurante un elefante conosciuta come U Liotru») indetta da un feroce burlone. Resta da salvare Catania. Il che, al momento, appare più complicato. Basti dire che i cittadini risultano avere un debito municipale di 3.379 euro a testa. Pari quasi a quello dei tarantini, il cui Comune è sprofondato nell'abisso umiliante del dissesto finanziario. Abisso che i catanesi vedono ormai prossimo. Di giorno, s'intende. Di notte, infatti, non vedono più niente: stufa di aspettare il pagamento delle bollette, l'Enel ha tagliato la luce a larga parte dei lampioni cittadini. Anche e soprattutto nei quartieri a rischio.

Al punto che La Sicilia, qualche settimana fa, è arrivata a esultare amara per il ritorno dell'illuminazione il giorno della festa della patrona: «Sant'Agata “riaccende” Catania / Ma subito dopo è tornato il buio». «Chi di munnizza ferisce di munnizza perisce», sospirava venerdì sera qualche passante in piazza Duomo, davanti ai cassonetti di spazzatura rovesciati in mezzo al salotto buono della città dai dipendenti di una delle cooperative di netturbini senza stipendio da un mese. E questo è il tema al quale si aggrappano i cittadini etnei: possibile che Silvio Berlusconi, dopo aver fatto un figurone rimuovendo la spazzatura nelle strade di Napoli, si esponga davvero al rischio che proprio Catania, cioè la città dove nella primavera 2005 la destra riuscì ad arroccarsi e a resistere dopo una serie di vittorie della sinistra che sembrava inarrestabile, sia sommersa dai rifiuti e travolta dalle proteste di piazza? Possibile che non riesca a fare un miracolo per salvare dalla catastrofe il municipio governato dall'aprile del 2000 e fino a tre mesi fa proprio dal suo medico di fiducia, Umberto Scapagnini? «E che c'entro io? — è sbottato ieri con Il giornale di Sicilia l'ex sindaco —. La situazione era già grave prima e noi siamo stati martirizzati dal governo di centrosinistra che ci faceva arrivare in ritardo i finanziamenti. Colpa loro e della Sovrintendenza, che ha impedito che vendessimo degli immobili che ci avrebbero permesso di tenere i conti in ordine ». Dunque? «Dunque sono d'accordo: facciamo una commissione d'inchiesta e vediamo ». Un rapporto della Corte dei Conti, datato a giugno nei giorni delle dimissioni di quello che la sinistra ha ribattezzato per l'effervescenza «Sciampagnini », offre una versione diversa. E denuncia «gravi irregolarità », «carente attendibilità delle scritture contabili », «indeterminatezza delle risorse », «insufficienza delle risorse destinate al bilancio 2003»... E così via. Fino a precisare che la Sovrintendenza, a proposito di quegli immobili che il Municipio voleva vendere per tappare un po' di buchi (resta indimenticabile il dirottamento alle casse catanesi di soldi tolti dai fondi dell'8 per mille per pagare tra l'altro i ballerini brasiliani che avevano danzato sotto l'Etna per la gioia di Surama De Castro, la bella carioca che allietava il primo cittadino) aveva verificato la loro «appartenenza al patrimonio indisponibile». Di più, bacchettavano i magistrati contabili: la situazione già a giugno appariva «fortemente compromessa » per la «mancata tempestiva soluzione dei gravi problemi manifestatisi ben prima del 2003». Quando al governo, per capirci, non c'era la sinistra ma la destra. In una recentissima lettera a Berlusconi, Raffaele Stancanelli, il sindaco che proviene da An, chiede aiuto per «la difficilissima e gravissima situazione in cui versa il Comune di Catania per l'enorme situazione debitoria che ho ereditato e che ammonta a euro 357.000.000 a cui va aggiunto l'indebitamento complessivo delle società partecipate pari, al 31/12/2007, a euro 100.511.475; ed in queste somme non è compreso il debito residuo». Gli esempi del progressivo degrado, sotto l'occhio di Francesco Bruno che fa insieme il ragioniere generale del Comune e della Provincia fino a ieri governata dal potente Raffaele Lombardo, non si contano. Vigili urbani che per motivi elettorali sono stati via via promossi in massa col risultato che oggi su 540 poliziotti municipali solo 5 sono vigili semplici e 535 ispettori i quali, sia pur carichi di onori, devono uscire in strada il meno possibile perché spesso mancano i soldi per la benzina.

Estratto da: http://www.corriere.it/cronache/08_settembre_20/catania_crisi_5823ccd8-86dd-11dd-bd39-00144f02aabc.shtml

Insomma, come al solito i politici e gli amministratori si incolpano l'un l'altro come accadde con Napoli, e la situazione qual è? Una città in crisi.

A questo punto la cosa più giusta da fare è aiutare la città di Catania a risollevare il suo debito, magari con "piccoli" prestiti dalle altre regioni. Questa è la mia posizione, e non so nemmeno se coincide con quella della Lega Nord.
L'importante è che gli eventuali soldi che si invieranno alla città (sinceramente non so ancora se siano giunti a una decisione) siano spesi bene, risultino utili e vengano, ovviamente, restituiti in futuro.

Il federalismo fiscale non contrasta necessariamente l'eliminazione dei "doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale" così ben descritti nella costituzione italiana.


Il thread di questo post: http://www.leganordoggiono.org/public/forum/leganord/viewtopic.php?f=14&t=16


*WiLLy Rs

martedì 16 settembre 2008

Futuro

Aspettiamo la crisi economica mondiale.
Aspettiamo che la moneta non abbia più alcun valore.
Aspettiamo l'invasione araba (già a a buon punto).

E poi potremo rubare ogni cosa da ogni negozio.

La crisi arriverà e allora sarà anarchia.

Buona fortuna e padania libera!



(Che bella che fu Venezia!)

domenica 7 settembre 2008

Non vogliamo la Chiesa del silenzio

Il silenzio sui cristiani


di Angelo Panebianco


Con l’eccezione della stampa cattolica, i mezzi di comunicazione non hanno dato risalto al fatto che ieri la Conferenza episcopale ha indetto una giornata di solidarietà con i cristiani perseguitati dai fondamentalisti indù (e una fiaccolata con l’appoggio di «Liberal» è prevista per mercoledì prossimo). Come se fosse una faccenda interna della Chiesa. Le notizie sulle uccisioni di cristiani che si verificano da alcune settimane nello Stato indiano di Orissa vengono naturalmente pubblicate (ieri sono state aggredite quattro suore dell’ordine di Madre Teresa di Calcutta). Così come vengono (di solito) pubblicate le notizie sui periodici massacri di cristiani in certi Paesi islamici.
Ma quando queste cose accadono ci si limita a registrare i fatti, per lo più senza commenti. Eccezionalmente, fece scalpore, nel 2006, l’uccisione di un sacerdote italiano in Turchia ma la causa è da attribuire, oltre che alla nazionalità del sacerdote, al fatto che la Turchia ha chiesto di entrare nell’Unione Europea. Sembra che per noi, e per l’Europa, il fatto che in tante parti del mondo persone di fede cristiana vengano perseguitate e, con frequenza, uccise, non sia un problema sul quale occorra sensibilizzare l’opinione pubblica. Eppure i fatti sono chiari. In un’epoca di risveglio religioso generalizzato sono ricominciate in molti luoghi le guerre di religione ma con una particolarità: in queste guerre i cristiani sono solo vittime, mai carnefici.
Da dove deriva tanto disinteresse per la loro sorte? Sono all’opera diverse cause. La prima è data da quell’atteggiamento farisaico secondo il quale non conviene parlare troppo delle persecuzioni dei cristiani se non si vuole alimentare lo «scontro di civiltà ». Come se ignorare il fatto che nel mondo vari gruppi di fanatici usino la loro religione (musulmana, indù o altro) per ammazzarsi a vicenda e per ammazzare cristiani ci convenisse. D’altra parte, basta rammentare le reazioni europee al discorso di Ratisbona di Benedetto XVI. Venne biasimato il Papa, non i fanatici che usarono quel discorso per tentare di incendiare il mondo islamico. C’è anche una seconda causa. Sotto sotto, c’è l’idea che se uno è cristiano in Pakistan, in Iraq, in India o in Nigeria, e gli succede qualcosa, in fondo se l’è cercata. La tesi dei fondamentalisti islamici o indù secondo cui il cristianesimo altro non è se non uno strumento ideologico al servizio della volontà di dominio occidentale sui mondi extra occidentali sembra condivisa, qui da noi, da un bel po’ di persone.
Persone che credono che l’Europa debba ancora fare la penitenza per le colpe (alcune reali e altre no) accumulate nei suoi secolari rapporti col mondo extra occidentale. Ne derivano il silenzio sulla libertà religiosa negata ai cristiani, soprattutto nel mondo islamico, e il disinteresse per le persecuzioni che in tanti luoghi, islamici e no, subiscono. Ne deriva anche una sorta di illusione ottica che a molti fa temere di più i segnali di risveglio cristiano (del tutto pacifico) in Italia che tante manifestazioni di barbarie religiosa altrove. Nel frattempo, le religioni «altre», con l’immigrazione, acquistano qui da noi un peso crescente. È difficile che si riesca a fare «patti chiari» con gli adepti di quelle religioni. Almeno finché non avremo capito che il mondo è cambiato e che le nostre reazioni, per lo più automatiche, irriflesse, a quei cambiamenti, sono datate e inadeguate."

venerdì 15 agosto 2008

Giochi di soldatini?

Famiglia Cristiana, il settimanale cattolico con una diffusione record, ora attacca frontalmente il governo sulla politica per la sicurezza, accusandolo di voler scatenare «una guerra tra poveri». In un editoriale, il periodico delle Edizioni Paoline diretto da Antonio Sciortino non fa sconti all'esecutivo: «La verità è che il Paese da marciapiede i disagi li offre da tempo ma la politica li toglie dai titoli di testa, sviando l'attenzione con le immagini del "Presidente spazzino", l'inutile gioco dei soldatini nelle città, i finti problemi della sicurezza. Neanche fossimo in Angola...». E non manca una stoccata al sindaco Gianni Alemanno per la sua intenzione di vietare ai poveri di rovistare nei cassonetti, iniziativa di nuovo stigmatizzata ieri dal cardinal Martino (presidente del Pontificio consiglio Giustizia e pace) dai microfoni di Radio Vaticana.

L'attacco di Famiglia Cristiana arriva nel giorno in cui il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, rilancia e propone di usare i militari anche per affiancare i carabinieri che controllano la sicurezza del lavoro nei cantieri e nelle fabbriche. Il ministro, tuttavia, non si scompone più di tanto davanti alle critiche: «"Giochi di soldatini inutili"?. Lo dicano ai cittadini... Ci sono reminiscenze pseudo-ideologiche che vengono da sinistra ma anche da certi cattocomunisti con un atteggiamento post-sessantottino, antico, che è duro a morire». A La Russa si unisce il ministro iper-cattolico Gianfranco Rotondi: «Famiglia Cristiana usi un linguaggio cristiano». Gaetano Quagliarello (Pdl) ironizza: «Cambi nome e si chiami "Famiglia Cristiana per il Socialismo"». E, chiamato in causa, reagisce Alemanno che rivendica le «ordinanze antidegrado» come utile strumento «contro il racket e non contro i poveri».

A parte il fatto che il Vaticano ha comunicato che "Famiglia Cristiana" non "esprime la loro linea", la sua uscita è stata parecchio avventata e, oserei dire, esagerata. Il settimanale ha infatti paventato il rischio, dopo le riforme di questo governo, di un ritorno al regime fascista.

Nonostante critiche e proteste, l'utilizzo dell'esercito per controllare l'ordine pubblico nelle città, ha permesso di "liberare" numerosi uomini del corpo dei carabinieri, utilizzati così per ulteriori turni di sorveglianza. A quanto pare, anche la maggior parte dei cittadini si sente più sicura, e a parlare sono anche i dati: dall'inizio del 2008 i crimini sono diminuiti del 10%.


Ah...un'ultima cosa...non mi sembra di aver mai visto un solo insulto a chi ha ideologie contrarie alla mia, perciò chi commenta con insulti, oltre ad essere ignorato come merita, non dimostra certamente la sua superiorità mentale, anzi..


*WiLLy


venerdì 8 agosto 2008

W LA CINA!


"No alla Cina perchè non rispetta i diritti degli uomini e dei cittadini.
No alla Cina perchè non rispetta le norme del mercato."

Tutto qua sappiamo dire, nient'altro.

Stiamo facendo come gli USA che, col loro innato spirito di "liberatori dagli oppressori", vogliono andare a dettar legge a casa degli altri senza tener conto che a casa degli altri, non sono loro che comandano.


Non possiamo andare a stravolgere la storia e la cultura di un popolo in questo modo. Non
possiamo snaturare un territorio e un popolo, non ne abbiamo il diritto. Già abbiamo provveduto (si parla di passato) a distruggere culture e popoli tribali in buona parte del 3° mondo iniziandoli al vizio consumistico e non al buon senso e alla forza del libero arbitrio, nostro fiore all'occhiello.
Abbiamo ridotti i paesi poveri in paesi disastrati socialmente, obbligato quelli in via di sviluppo a non rispettare le nostre regole per essere più competitivi di noi (vedi est-europa e oriente) e noi ci siamo ridotti a essere schiavi del consumismo con cartoni non più mitici ne istruttivi ma inneggianti all'ignoranza più totale, un'istruzione fondata sul "siam tutti uguali, chi se ne fotte se poi un incapace fa successo e un capace è costretto al fallimento" e chi più ne ha, più ne metta.
La Cina è popolata da miliardi di persone appartenenti a popoli diversi dominati da una severa dittatura. Negli ultimi anni stanno accorgendosi che esiste una cosa chiamata "libertà" grazie alla loro apertura economica e DEVONO essere loro a prendersi la libertà, non noi a dargliela!
Se apriamo la le industrie dobbiamo formare gente abile e aperta (cosa che parecchie aziende stanno facendo a scapito dei nostri uomini), non dobbiamo importarla!
Un popolo a cui viene regalata la Libertà è incapace di gestirla, perchè non sa cosa sia. Se un popolo invece cresce con il concetto di "libertà", lotterà fino alla morte per ottenerla e arrivato a quel punto la sfrutterà al massimo.
Non si può dare la libertà a chi non la desidera, perchè subito la perderà.
Detto ciò mi auguro che le Olimpiadi proseguano e vadano bene, che i musulmani non facciano attentati e che questi ultimi si sveglino dalla loro illusione pesudo-religiosa.
W la Cina,
W i Cinesi,
W la Libertà!

lunedì 4 agosto 2008

14 SETTEMBRE 2008: VENEZIA



Domenica 14 settembre 2008

VIENI ANCHE TU

A VENEZIA CON BOSSI ALLA FESTA DEI POPOLI PADANI!



Venezia, Riva degli Schiavoni





e presto vi faremo avere i contatti per prenotare i pullman gratis

lunedì 28 luglio 2008

28/07/2008 e tutto va bene... quasi!

Bene, è da un pò che non scriviamo per problemi principalmente di tempo (non ce la spassiamo, purtroppo :D ) ma non restiamo indifferenti a quanto accade.

Noi leghisti siamo eccitati da quanto il Governo stà facendo, anche se vorremmo qualcosa di meglio. Naturalmente la perfezione non è raggiungibile, essendo in una coalizione. Ognuno ha le sue idee e certo non possiamo mandare all'aria un Paese solo per questioni di semplici "ideali" (vedi governo Prodi, vedi Rifondazione Comunista, ecc...).

Negli uffici si respira una brezza di semplificazione burocratica, sul lavoro si sente odore di libera iniziativa e di lotta all'assistenzialismo & co., per strada si spera che qualche soldato arrivi a portare ordine e in Banca... beh, li ci si sente presi un pò per i fondelli.

Nonostante l'eccitazione per quanto il Governo stà promuovendo, la crisi si sente. In USA e in Spagna non poche Banche sono già formalmente fallite, i mercati continuano a scendere sempre più in basso e non danno segno di vita e le Banche Italiane non fanno altro che proporre prestiti e dire che l'economia, da un momento all'altro (chissà quando, eh?) si riprenderà.
Io non sono un esperto d'economia ma credo che qualcosina poso suggerire.... NASCONDETE I VOSTRI SOLDI SOTTO LA MATTONELLA DI CASA!!!!

Le Banche ci rubano i soldi, lo Stato ci ruba i soldi, i delinquenti (quelli "comuni") ci rubano i soldi e l'unico posto sicuro è appunto la mattonella sotto il vostro letto.

Data l'ora vi auguro una buona notte e una felice continuazione ;)

giovedì 17 luglio 2008

VIVA World Cup


Sì, è tutto vero, non è un sogno di mezza estate. Un altro calcio è davvero possibile. Un calcio operoso e libero, un calcio che esalti la straordinaria unicità dei Popoli, eternamente mossi dal desiderio insopprimibile di affermare la propria Identità tramite il gioco del pallone.

La Padania ce l'ha fatta, la Padania è Campione del Mondo! Nella finalissima della VIVA World Cup, competizione per nazionali non riconosciute che ieri si è conclusa in Lapponia, la rappresentativa guidata dal mister Leo Siegel ha sconfitto con un secco 2-0 l'Aramea, replicando così il successo già ottenuto sui mediorientali nel girone eliminatorio.

Senza storia il match, svoltosi al Gällivare Stadium davanti a spalti gremiti da una quarantina di tifosi padani, con reti di Colombo e Ligarotti nella prima frazione. I Verdi concludono così il Mondiale con 5 vittorie in altrettante partite, e ben 16 reti segnate a fronte delle sole 3 subite.

Indolori dunque le assenze di alcuni giocatori cardine della squadra, dai leader storici Piovani, Ganz e Nervo, a Valtolina e Pavone. Nella circostanza i transappeninici hanno potuto tuttavia contare sugli innesti di stelle di prima grandezza come i fratelli Cossato, l'ex juventino Dal Canto, il centrocampista già del Chievo Gentilini, il bomber di Modena e Albinoleffe Ferrari, ed il fresco acquisto della Salernitana, il laboriosissimo Scaglia.

lunedì 7 luglio 2008

OBIETTIVO: FEDERALISMO

Klemens von Metternich, nel 1847 affermò che "L'Italia è un'espressione geografica [...] composta da Stati sovrani, reciprocamente indipendenti".
Per chi non l'avesse ancora capito, la frase sintetizza e semplifica ciò che la Lega ripete e vuole. Una Nazione composta da Stati indipendenti tra loro. Concetto non affatto egoistico perchè il termine Nazione premette un concetto di unità e solidarietà, cosa che oggi esiste solo in modo fittizio.
A proposito Bennato ha scritto una bella canzonetta ("C'era un Re") che v'invito di sentirvi perchè racconta di uno Stato creato da "un Re con manie di grandezza" a causa delle quali nord e sud sono "cani e gatti" e "la cosa piu' tremenda è che la differenza aumenta nel tepore della Patria".
Lo disse Cataneo e venne tacciato d'irrealismo e dopo 150 di centralismo ingordo e prepotente ci troviamo messi peggio di paesi come Spagna e Germania che in poco più di 20 anni sono arrivati ai nostri livelli sia economicamente che socialmente. Il federalismo è, per la Nazione Italiana, la soluzione migliore, ma serve anche un cambiamento nel modo di pensare di certe persone che vivono di violenza, ignoranza ed egoismo.
PADANIA LIBERA!
P.S.: piccola comunicazione riferita ai giovani dell'ISOLA BERGAMASCA.
Giovedì 10 Luglio alle 21 circa ci sarà il primo incontro dei Giovani Padani dell'Isola a Mapello.
Si parlerà del gruppo, di politica attuale e di attività sul territorio. Anche se siete solamente interessati, v'invito a partecipare.
Per info contattatemi all'indirizzo angioletti@hotmail.com

domenica 22 giugno 2008

Kebab? No grasie, preferese ü strinù

Kebab? No, grazie mi mangio uno "strinù"!
Tutti vedono nel kebab una novità, ma non è affatto vero. Qua a Bergamo, da secoli esiste il "pà e strinù" (tradotto "pane e salamella"), un piatto tipico bergamasco fatto di carne suina e bovina con sale, pepe, aglio, cannella, noce moscata, chiodi di garofano e vino.
Più buono del kebab, pratico, tipico e salutare.
Ottimo per un panino, meglio ancora con la polenta. ;)

Le nostre tradizioni sono importanti.
La nostra alimentazione è sana.

Ol strinù l'è bù!
Màia Bergamàsch!

lunedì 16 giugno 2008

Berlusconi... non ci provare!

Dal Corriere della Sera a proposito della Legge "ad personam" a favore di Berlusconi:

"ROMA — Approfittare subito del decreto legge sulla sicurezza, già in avanzata fase di conversione al Senato, per far viaggiare spedita la norma sul patteggiamento allargato (applicabile anche ai processi in corso con una sospensione per due mesi) che, a questo punto, rientrerebbe dalla finestra dopo essere uscita dalla porta. Poi, in futuro, si vedrà se e quando presentare un disegno di legge «ad hoc» che reintroduca — riveduto, corretto e digeribile dalla Consulta — il «Lodo Schifani», la legge bocciata dalla Corte costituzionale nel 2004 che introduceva la sospensione dei processi per le 5 più alte cariche dello Stato.
E' questa l'ultima tentazione del Pdl — per sterilizzare definitivamente il processo Mills in cui è imputato per corruzione in atti giudiziari anche Silvio Berlusconi — che tuttavia oggi al Senato dovrà faticare ancora per mettere d'accordo tutti i pezzi della maggioranza.
La Lega in particolare non vuole pagare prezzi politici per leggi «ad personam» che non la riguardano.
Per questo non sarà il governo a marciare in prima fila: infatti il patteggiamento allargato per i reati compiuti fino al 31 dicembre 2001, contenuto al 3˚e al 4˚ comma dell'articolo 2 della prima bozza del decreto sicurezza, è già stato cassato anche perché dal Quirinale non si ravvisava alcuna necessità e urgenza. Invece al Senato, dove ora il decreto viene convertito con le modifiche che ogni parlamentare è libero di apportare, il discorso cambia."

http://www.corriere.it/politica/08_giugno_16/patteggiamento_lodo_schifani_processo_mills_berlusconi_8bd70918-3b6b-11dd-b4fb-00144f02aabc.shtml

venerdì 13 giugno 2008

SCHIAVI d'Europa? NO, grazie.



Il "Trattato di Lisbona", è un trattato internazionale che regolamenta i paesi dell'Unione Europea per creare un'Europa più unita e più forte centralizzando determinati poteri dei singoli Stati Nazionali appunto all'organizzazione "Unione Europea". Cosa che ha una sua logica e un suo senso, se fatta in modo adeguato. Purtroppo non è così.

In Italia la ratifica (approvazione) di un Trattato Internazionale avviene tramite votazione Parlamentare che il popolo non può abrogare perchè la Costituzione stessa reputa questi trattati troppo importanti:


"Non è ammesso il referendum per le leggi [...] di autorizzazione a ratificare trattati internazionali." (Art.75)


La nostra Costituzione prevede inoltre che noi possiamo rinunciare alla nostra sovranità in determinate materie rispetto a organi internazionali SOLO "in condizioni di parità con gli altri Stati" per assicurare "la pace e la giustizia fra le Nazioni" (art. 11) cosa che con il Trattato di Lisbona non accade. In campo economico l'Inghilterra non rientra nell'Unione Monetaria Europea (in pratica il sistema monetario che regola le variazioni dei tassi d'interesse dell'euro) ma ha autonomia in materia potendo mantenere politiche monetarie a suo favore e a scapito degli altri Paesi Europei dipendenti invece dalla burocrazia Europea.



Questi sono solo alcuni punti pratici e incongruenze dell'INCOSTITUZIONALE Trattato di Lisbona ma qui si tratta anche di qualcosa che è altrettanto pratico ma anche "morale".


Nell'odierna Unione Europea avvengono enormi sprechi (sedute nel parlamento per decidere l'ampiezza che deve avere una banana commerciabile o acquisti di oggetti a prezzi spropositati) e corruzione. Problemi radicatissimi in Italia, mali dai quali oggi noi stessi fatichiamo a liberarcene e cosa dovremmo fare? Far parte di un'organizzazione ancora più infognata di noi? E che risultati avremmo se non un Debito Pubblico dell'Unione Europea maggiore e un peggioramento culturale dovuto a scuole e sistemi sociali sempre più inefficenti?


"Sei troppo catastrofico" direte voi e avete ragione. Forse son troppo catastrofico, ma io di aspetti positivi ne vedo molto pochi. Già molte iniziative dell'UE oggi si sono dimostrate inutili se non dannose sia in campo economico che culturale. Immagino a dar le redini in mano ai burocrati e mafiosi Europei cosa succederà...



Con ciò nessuno qua stà denigrando L'OBIETTIVO dell'UE, ma in poche parole, quello che OGGI serve è "l'Europa dei Popoli, non dei burocrati".




Vorrei dare, umilmente, risposta a Napolitano:



"È l'ora di una scelta coraggiosa da parte di quanti vogliono dare coerente sviluppo alla costruzione europea, lasciandone fuori chi - nonostante impegni solennemente sottoscritti - minaccia di bloccarli. Non si può pensare che la decisione di poco più della metà degli elettori di un Paese che rappresenta meno dell'1% della popolazione dell'Unione possa arrestare l'indispensabile, e oramai non più procrastinabile, processo di riforma" (Giorgio Napolitano)


"Fateci votare democraticamente anche noi e vediamo se quell'1% non aumenta"

giovedì 12 giugno 2008

L'ICI FEDERALISTA

"L'Ici è federalista", con questa frase Umberto Bossi chiarisce che nel progetto di federalismo l'Ici è essenziale. Senza di esso, infatti, il federalismo fiscale sarebbe addirittura un danno nei confronti dei comuni che tanto gudagnano attraverso questa tassa. I sindaci dell'Anci che giovedi scorso si sono presentati al premier chiedendo di lasciare i soldi ai comuni, sono stati "rincuorati" dal senatur: l'imposta infatti rimane, è solo cambiato l' "erogatore", ovvero sarà lo Stato a pagari l'Ici ai comuni per la prima casa, gli oneri sulla secona e successive resteranno in carico ai proprietari.
Che dire, una mossa azzeccatissima. E non dite che lo Stato dovrà aumentare qualche altra tassa per pagare l'Ici ai comuni, perchè è logico. Ed è logico anche che in un Paese come il nostro, che ha un altissimo debito pubblico, i cittadini dovrebbero solo ringraziare di queste seppur piccole agevolazioni. Ma non è solo quello dei comuni il punto forte del federalismo programmato dal carroccio: "Bisogna mettere le tasse in pari - spiega Bossi - ad esempio, dato che la regione sostiene gli investimenti economici, bisogna lasciarle i soldi che provengono dalle imprese, perchè vengano reinvestiti sotto forma di processi industriali"".
Come dire: a ognuno il suo.

mercoledì 11 giugno 2008

Mura chiuse contro il nuovo kebab!

Innanzitutto mi scuso per l'errore dell'eliminazione del blog.... mi stò già punendo da solo...
MA QUESTO NON E' UN MOTIVO VALIDO PER FERMARCI.

Altra questione molto importante:
A Bergamo, nel borgo storico "Città Alta" (che consiglio a tutti di visitare perhè è F-A-N-T-A-S-T-I-C-A) è stato deciso di aprire un Doner Kebab.
"E cosa c'è di male?" direte voi.
"Voi leghisti... i soliti xenofobi" continueranno altri.
Beh, pensate quel che volete. Il mio pensiero (e della maggior parte dei Padani) è che se un immigrato viene in Italia per lavorare e rispettare le regole è molto ben acetto. Più che un Padano che delinque o che non rispetta le regole. Nettamente di più.
Ma il punto non è questo.
A Bergamo esistono parecchi Doner Kebab (oserei dire tanti quanti le Pizzerie) e sono stati tutti aperti senza troppi problemi (nonostante spesso accadono spiacevoli atti di delinquenza tra immigrati -pochi mesi fa ci fu un accoltellato...). Fin qua tutto bene. Che male c'è? "Nulla" diciamo noi.

Ma quando un Doner Kebab viene aperto in un borgo nel quale si stà facendo di tutto per mantenerne lo stile storico, c'è qualcosa che non quadra. E poi immaginatevi anhe un turista che passa per Bergamo (e non sono pochi) e pensa "mah, diamo un'occhiata al centro storico bergamasco... ne parlan tutti così bene!" e passeggiando tra le case, tra le viuzze, ammirando la Chiesa, passeggiando alla Fara, alla Rocca e lungo le mura godendo di un tramonto con Bergamo tutta illuminata sotto e le stelle che barluccicano su in cielo, assaporando i nostri piatti tipici: la polenta, i formaggi, i vini e... il kebab.

Non sentite anche voi che guasta? Che senso ha un Doner Kebab in pieno borgo storico? Rovina l'immagine e l'atmosfera di Città Alta.
E l'amministrazione, invece di pensare al Doner Kebab pensi a rendere sempre più bello il borgo, ad aumentare le attrazioni, gli eventi culturali sportivi e di rievocazione storica.

PER UNA BERGAMO MIGLIORE SOTTOSCRIVETE:
http://www.facebook.com/group.php?gid=21264898437
E VENITE NELLA NOSTRA CITTA'.
V'ASPETTIAMO ;)

lunedì 9 giugno 2008

OMGWTF

A causa di "problemi tecnici" il blog è stato eliminato...
Fortunatamente siamo riusciti a riaprirne un altro con lo stesso url in modo da non perdere la nostra posizione "avanzata" nei motori di ricerca.
L'intero staff lavorerà a fondo per far tornare il blog quello di una volta ("una volta" sarebbe 2 ore fa)
Saluti!

*WiLLy