giovedì 14 febbraio 2019

La politica è il regno della sopraffazione

Esistono determinati concetti che sono eterni.
Possono cambiare nella forma o addolciti o esasperati in base alla modernità in cui vengono espressi, ma la sostanza resta sempre la medesima.

Un concetto di questi riguarda la "politica" intesa come relazione tra diversi interessi, o parti.
Il prof. Gianfranco Miglio intese in una intervista fare un'analisi su cosa e la politica e attualizzò una proposta per contenerla in regole utili a coglierne gli aspetti positivi e a renderli più efficaci degli aspetti più barbari.

<Soltanto gli spiriti deboli credono che la politica sia il luogo della collaborazione.
La politica è il regno della sopraffazione.
Ma la politica così concepita puo' stare in piedi solo se ha delle regole spietate di selezione interna: cioe' se la competizione è effettivamente aperta e c'è un continuo ricambio.
Laddove, invece, i sistemi degenerano e la politica si riduce a gestione del potere di posizione, allora la situazione diventa pericolosa perché provoca reazioni assai violente.
Come il caso italiano insegna.>>
Dall'intervista Miglio: «La politica è sopraffazione», La Stampa, 15 marzo 1993, p. 5.


Con quest'ottica è impossibile stupirsi di fronte ai momenti più bassi e infimi della politica (ad ogni livello - locale o nazionale) ma si è stimolati a dare una svolta positiva premiando chi compete con una prospettiva di crescita e abbandonando quelle figure o partiti che hanno smesso di dare ciò che di buono potevano avere e che ora si dimenano più o meno meschinamente pur di ritagliarsi uno spazio.