domenica 22 febbraio 2009

Razzismo all'Italiana

Signori, non so se ci fate caso ogni tanto, vivendo la vostra vita, ma ogni giorno siamo spettatori di un mondo razzista.

Quando noi cittadini Italiani (sopratutto se Padani) mandiamo i nostri figli all'asilo paghiamo giustamente la retta e spesso ci viene chiesta la nostra dichiarazione dei redditi mentre un cittadino straniero che manda il proprio figlio all'asilo è esente da ogni retta (perchè gliela paghiamo noi).

Quando noi cittadini Italiani (sopratutto se Padani) andiamo all'ospedale per un qualsiasi motivo siamo obbligati a presentare i nostri documenti, tessera sanitaria e anche a pagare qualche visita mentre uno straniero no.

Quando noi cittadini Italiani (sopratutto se Padani) necessitiamo per problemi economici di un appartamento popolare o di supporti comunali veniamo per secondi, dopo gli stranieri e i meridionali del brutto stampo.

Noi cittadini Italiani (sopratutto se Padani) abbiamo il diritto e sopratutto il dovere di mantenere pulita la nostra zona di residenza o via o quartiere mentre gli stranieri sembrano godere della loro sporcizia.

Signori, logicamente non si può fare di tutta l'erba un fascio, ma non possiamo far finta di non vedere la realtà. I nostri tanti operai, muratori, ecc... non fanno la stessa strada di un operaio o muratore straniero per andare a lavoro? Non mangia anche lui come noi? Non abbiamo una famiglia da mantenere pure noi? E allora perchè li dobbiamo ritenere inferiori?

Noi stiamo suicidandoci nel nostro egoismo e finto pietismo per regalare a persone straniere irrispettose e menefreghiste il nostro futuro.

Signori, qui non si predica l'intolleranza, ma un principio cristiano.
Siamo riconoscenti con chi ci ha preceduto e amiamo chi ci succederà.

E' nostro (in fondo piacevole) dovere quello di curare la nostra terra, i nosti padri, i nostri figli e i nostri ospiti quindi lavoriamo con RISPETTO, RIGORE e UMILTA'.

PADANIA LIBERA

martedì 17 febbraio 2009

PD NEL CAOS

Non ci ha ripensato. Walter Veltroni nel primo pomeriggio ha confermato le dimissioni da segretario del Partito democratico presentate martedì mattina al coordinamento del partito dedicato alla sconfitta elettorale del centrosinistra in Sardegna. «Dopo una discussione di diverse ore, il segretario ha deciso di mantenere l'orientamento espresso questa mattina e di rassegnare le dimissioni da segretario nazionale del Pd», ha reso noto il portavoce del partito, Andrea Orlando. Mercoledì alle 11 in una conferenza stampa Veltroni spiegherà le ragioni delle sue dimissioni.

«Se per molti sono un problema, sono pronto ad andarmene per il bene del partito. Mi assumo le responsabilità mie e non solo. Basta farsi del male, mi dimetto per salvare il progetto al quale ho sempre creduto», avrebbe detto in mattinata Veltroni, raccogliendo il "no" del vertice del partito e l'invito a ripensarci. Ma nel primo pomeriggio le condizioni politiche per Veltroni non sono cambiate e l'ex sindaco di Roma ha confermato il suo addio. I vertici del Pd avevano infatti respinto in mattinata le dimissioni di Veltroni, confermandogli piena fiducia. Il leader dei democratici aveva scelto di prendersi un po' di tempo per riflettere e decidere. La riunione del coordinamento era stata aggiornata alle 15,30 proprio per concedere al segretario un momento di riflessione. Ma Veltroni non ha poi cambiato idea, nonostante la sua proposta di rimettere il mandato fosse stata respinta all'unanimità dal coordinamento del partito, durante il quale il segretario dei democratici avrebbe spiegato che il Pd sta pagando il prezzo delle divisioni e dei continui distinguo, confessando anche di aver già fatto molta fatica a gestire quest'ultima fase.



Tratto da www.corriere.it

venerdì 6 febbraio 2009

Decreto Sicurezza

Approvato il disegno di legge sulla SICUREZZA al Senato. Ecco i contenuti principali:
Ecco gli emendamenti approvati al Senato:

* INASPRITO IL 41BIS: aumenta a quattro anni la durata dei provvedimenti restrittivi per chi è accusato di reati di mafia e camorra.
* ABOLIZIONE DEGLI ARRESTI DOMICILIARI PER GLI STUPRATORI: chi compie violenza sessuale, anche su minorenni,oviolenza sessuale di gruppoverrà sempre sottoposto alla misura cautelare in carcere. Previsto anche l'arresto in flagranza di reato.
* CONTRIBUTO SUL PERMESSO DI SOGGIORNO: l'importo sarà stabilito con decreto emanato dal ministero dell'interno di concerto col ministero dell'economia. La cifra sarà compresa tra 80 e 200€.
* CONTRIBUTO DI 200€ per la richiesta di cittadinanza.
* CONTRO I MATRIMONI DI COMODO si introduce l'obbligo di presentare il permesso di soggiorno.
* INTRODUZIONE DEL REATO DI CLANDESTINITA' per l'ingresso e il soggiorno.
* OBBLIGO DEL TEST DI LINGUA E CULTURA GENERALE per il rilascio della carta di soggiorno.
* DIVIETO DI RICHIEDERE IL RICONGIUNGIMENTO per più di un coniuge.
* POTERI PER I SINDACI DI SUBORDINARE RICHIESTA di residenza e variazioni anagrafiche al controllo igienico sanitario dell'abitazione dello straniero.
* RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE subordinato a un alloggio che abbia idoneità abitativa e condizioni igienico sanitarie adeguate. Anche qui il potere di controllo è affidato ai sindaci.
* LEGITTIMATE LE RONDE PADANE: le critiche alle ronde non hanno più alcun valore morale ne' sociale.
* LIBERTA' PER I MEDICI DI DENUNCIARE I CLANDESTINI: la nuova legge sulla gestione del pronto soccorso che prima obbligava i medici a non denunciare i clandestini ora li rende liberi di farlo oppure no.

*WiLLy Rs

venerdì 23 gennaio 2009

Via libera dal senato

Primo giro di boa per il disegno di legge delega sul federalismo fiscale che si appresta a passare alla Camera per la seconda lettura. Il provvedimento fissa i punti cardine in base ai quali il governo è delegato poi ad attuare, attraverso i decreti legislativi, la riforma dell'autonomia finanziaria di regioni, province e comuni, il cui fulcro è rappresentato dal passaggio dalla spesa storica ai costi standard. Queste in sintesi le novità della riforma:

- Costo standard: per garantire l'autonomia di entrate e spesa a regioni ed enti locali e decidere i livelli di perequazione si passerà in maniera progressiva dal criterio della spesa storica a quello del costo standard per garantire che i servizi fondamentali costino e siano erogati in maniera uniforme sul territorio nazionale. Il costo standard consentirà di determinare, per ciascun livello di governo, il fabbisogno di cui necessita un'amministrazione e quindi l'eventuale trasferimento perequativo cui avrà diritto in caso di entrate fiscali insufficienti a garantire i servizi.

- Tetto alla pressione fiscale: si punta a un calo complessivo della pressione fiscale. Con i decreti attuativi dovrà essere 'garantita la determinazione periodica del limite massimo della pressione fiscale, nonché del suo riparto tra i vari livelli di governo'. Con un ordine del giorno di Mario Baldassarri (Pdl) il governo si è impegnato a fare in modo che con i decreti attuativi non si superi il livello massimo di pressione fiscale fissato nel Dpef e che entro i due anni successivi alla data in vigore dei Dlgs questa non superi il 42% e il 40% nei tre anni che seguono il primo periodo.

- Contrasto a evasione: è stabilito il 'coinvolgimento dei diversi livelli istituzionali nell'attività di contrasto dell'evasione fiscale'.

- Sistema premiante e sanzioni: arriva un 'sistema premiante' per regioni e enti territoriali che a fronte di un alto livello dei servizi garantisce una pressione fiscale inferiore alla media degli enti del suo livello. Previste invece sanzioni fino al commissariamento per regioni e enti non virtuosi.

- Tetto a compartecipazioni: al fine di garantire i servizi, le autonomie possono fare ricorso al fondo perequativo e alla compartecipazione a tributi erariali e tributi propri. Per i comuni è previsto un mix di compartecipazione a Iva e Irpef. Viene però previsto limite delle compartecipazioni alle sole spese per garantire le funzioni essenziali.

- Funzioni comuni e province: nel ddl vengono definite le funzioni essenziali per comuni e province, in attesa della carta delle autonomie che sarà portata al consiglio dei ministri la prossima settimana.

- Roma capitale e città metropolitane: vengono specificate le funzioni amministrative che spettano al comune di Roma, oltre a quelle attuali. Il comune sarà competente, tra l'altro, sulla valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali, sull'edilizia e la protezione civile.

- Patto di convergenza: il governo, dopo un confronto in sede di Conferenza unificata, individua un percorso di convergenza su costi e fabbisogni standard detto 'patto di convergenza' che sarà presentato con il Dpef alle Camere e che gli enti sono tenuti a rispettare. In caso di mancato raggiungimento degli obiettivi lo Stato accerta le motivazioni degli scostamenti e stabilisce le conseguenti azioni correttive. Meccanismo simile sarà attuato anche per il settore infrastrutture.

- Bicamerale per l'attuazione: a dare il parere sui decreti attuativi sarà una commissione bicamerale, composta da 15 deputati e 15 senatori nominati dai presidenti delle camere. Il governo, se non intende conformarsi ai pareri della commissione come di quelle economiche che saranno investite di questo compito, deve rimettere i testi alle camere ma dopo 30 giorni dalla nuova trasmissione può comunque adottare i decreti in via definitiva.

- Tempi di attuazione: il primo decreto attuativo della delega va emanato entro un anno e gli altri dlgs entro due anni dall'entrata in vigore del testo. La riforma entrerà a regime al massimo entro nove anni dall'entrata in vigore.


Tratto da: www.corriere.it


*WiLLy

giovedì 25 dicembre 2008

AUGURI

Auguri di buon Natale
e di un felice anno nuovo
da tutto lo staff del blog


PADANIA LIBERA!

mercoledì 17 dicembre 2008

NON COMPARATE L'ANANAS!!!

E' di oggi la provocazione di fare lo "sciopero dell'Ananas" ideata dal nostro ministro alle politiche agricole Zaia.
C'è chi lo prende per idiota, chi per bigotto e chi per razzista (ma verso chi???) ma non tutti colgono che dietro le sua battuta c'è una logicissima verità.

E' infatti logico che quando un Paese è in crisi e il lavoro cala lo Stato deve intervenire dando lavoro (e non soldi, sussidi) ai PROPRI cittadini (non a qualche furbo manager di qualche anonima multinazionale) e dato che il "lavoro" non si può inventare (vedi qualche dipendente pubblico), qualcosa bisogna fare.
Ed ecco che nascono i grandi lavori pubblici o le politiche economiche quali dazi o sgravi fiscali interni per INCENTIVARE la produzione interna del Paese.

Quindi, bei ragazzi miei, perchè litigare sull'ananas?
Che noi si mangi un pò di salame padano o qualche arancia sicula...
l'importante è mangiare!

Buon Natale e Padania Libera!



P.S.1: ultimamente sento dire che la Lega è contro Roma, contro i terroni, contro gli immigrati, ecc... ma ribadisco una sola cosa. Noi non siamo contro nessuno. Noi vogliamo poter vivere bene la nostra vita sulla nostra terra prima per noi stessi e poi (non tanto meno importante)anche per poter aiutare chi sta meno meglio di noi.

P.S.2: dal Corriere della sera: ""Per garantire standard didattici e culturali adeguati» negli istituti (dall’asilo alle superiori) di Bolzano e provincia, gli stranieri in classe non dovranno essere più del 30% degli studenti. Lo ha deciso la giunta provinciale di CENTRO-SINISTRA di Luis Durnwalder che spiega: «Il 70% degli alunni dovrà essere locale: italiani, tedeschi o ladini. Se gli stranieri fossero di più, saremmo noi a dover essere integrati»





Aspettando il Federalismo,
aspettando la Libertà!

mercoledì 10 dicembre 2008

Federalismo=Libertà

E' la prima volta che una riforma di così ampio respiro, come lo è quella attuale sul federalismo fiscale, non porta nel dibattito parlamentare a scontri, contrapposizioni ideologiche e veti incrociati". "È invece in atto, e lo constatiamo con grande favore, un vero confronto costruttivo tra tutte le forze politiche. Lo dimostrano sia i toni dei parlamentari di maggioranza e di opposizione sia gli atteggiamenti dei ministri Bossi e Calderoli che, in questi mesi, hanno sempre dichiarato che il provvedimento è aperto al contributo di tutti. E, a dimostrazione di questo, Bossi e Calderoli recepiranno nelle commissioni di merito nel testo del federalismo gli emendamenti costruttivi presentati da tutte le forze politiche. E' un momento storico anche perché c'è la consapevolezza che il federalismo può e deve essere lo strumento che salverà il nostro Paese". "Abbiamo la certezza di vivere una fase decisiva perché c'è la possibilità di riformare lo Stato e speriamo che questo clima di dialogo tra le forze politiche possa durare per tutto l'iter del provvedimento a dimostrazione che finalmente è arrivato il momento di cambiare e modernizzare il Paese avvicinandolo ai cittadini".


Queste le parole di Federico Bricolo, Senatore della Lega Nord in merito alla discussione svoltasi oggi per l'attuazione del Federalismo Fiscale così come vuole la Costituzione stessa.

In molti difensori della centralistica Patria Italiana (peraltro inesistente) dimenticano che la nostra Costituzione è stata scritta in chiave federalista in contrapposizione al tempo defunto centralismo fascista.


Vorrei infine sottolineare un paio di cosette perchè troppo spesso sento tante parole nate dall'ignoranza (nel senso che nn si è a conoscenza di determinate cose) e spese per nulla:
1. La Lega Nord è un MOVIMENTO DI UOMINI e non un Partito.
2. La Lega si muove per l'indipendenza e l'autonomia della Padania. Obiettivo giustificato storicamente, culturalmente e linguisticamente e quindi non c'è nulla di campato per aria. Basta leggersi un pò di storia e basta vivere un pò la propria terra per capirlo.
3. La Lega Nord ha un'organizzazione che si basa sul rispetto e sulla trasparenza (quindi la facilità di reperire informazioni sui propri componenti - sempre rispettando la privacy) e di conseguenza facilita un rapporto di fiducia nei propri Compatrioti/vicini/amici/colleghi padani. Ha poco valore quindi dire a un Leghista che i nostri rappresentanti hanno la poltrona a Roma e quindi che non dovremmo fidarcene perchè i nostri diretti rappresentanti li conosciamo bene quando addirittura non siamo NOI STESSI.
4. La Lega si basa sul fatto che ogni uomo è libero di fare quel che vuole a casa propria e ha il dovere di rispettare prima di tutto la propria terra e chi ci sta sopra, il proprio vicino di casa e lo straniero che ci fa visita. Detto ciò è logico che chi si trova sulla terra di altri abbia il dovere di rispettarla.
Questa è umanità, non razzismo.


Padania libera!
Tullio

mercoledì 3 dicembre 2008

Più IVA per tutti!

TIRANA - "Questa sinistra non ha alcun ritegno e non tiene vergogna. A promettere l'adeguamento dell'Iva sulle pay tv fu Romano Prodi". Silvio Berlusconi, da Tirana, torna sul caso Sky e rimpalla sul precedente governo la decisione dell'aumento dell'Iva a Sky. Confermando così le parole del ministro dell'Economia Giulio Tremonti e accusando la sinistra di "non avere vergogna". In serata, alza i toni. "Questa è la sinistra da vergogna con cui abbiamo a che fare - insiste - se io fossi nei loro panni, me ne andrei a casa", "se fossero coerenti andrebbero in Parlamento a dire di portare l'Iva al 10% per tutti ma, visto che non lo sono, non lo faranno".

Ce n'è anche per i direttori dei giornali: "Io Sky la capisco - dice Berlusconi - ha avuto un privilegio, ma non capisco i giornali che invece di chiedersi come mai c'era un rapporto privilegiato nei confronti di Sky attaccano me, che vergogna! Politici e direttori di giornali come La Stampa e il Corriere dovrebbero tutti cambiare mestiere, andarsene a casa".

E' l'epilogo di una giornata cominciata, in Albania, con un primo attacco alla sinistra "che difende i ricchi". Ma anche con il premier che si dice pronto alla marcia indietro sull'Iva per le pay tv. Poi diventa sibillino: "La sinistra perderà la faccia perché aspetto di vedere cosa farà quando Tremonti spiegherà le ragioni del suo agire". E infatti poco dopo il ministro dell'Economia rivelerà: "Il rialzo? Non c'erano alternative, ce lo impone la Ue".

A Tirana il presidente del Consiglio si trova a fronteggiare le polemiche innescate dall'opposizione che lo accusa di conflitto di interessi e la raffica di spot anti-governo sulle reti di Murdoch. Un'offensiva a cui replica tirando in ballo la difficile situazione economica del Paese e la necessità di "raschiare il barile" per trovare risorse senza mettere nuove tasse.

"Se l'attacco continuerà - ammonisce - il governo è pronto a tornare sui suoi passi". Uno stop che, però, più che una mossa sulla difensiva è un affondo all'opposizione: "C'è un'Iva al 20% per tutti e Sky aveva il 10%. Se la sinistra chiede, difendendo i ricchi e i consumi non necessari pur di andare contro di noi tirando addirittura in ballo il conflitto di interessi, io non ho nulla in contrario. Quando Tremonti avrà chiarito le ragioni del suo agire la sinistra ancora una volta perderà completamente la faccia di fronte agli italiani".

Poi tocca a Tremonti che, prima annuncia una probabile fiducia sul decreto anti-crisi, poi, sul caso Sky, tira in ballo Bruxelles. "La norma che rialza l'Iva per i servizi Sky serve per evitare l'apertura di una procedura di infrazione Ue, il cui termine scadeva in questi giorni" spiega il ministro, sottolineando che il governo Prodi si era impegnato con la Commissione europea "ad allineare le aliquote". Passano pochi minuti e Berlusconi si accoda: "La colpa? E' di Prodi".

Tratto da La Repubblica

venerdì 24 ottobre 2008

Già tolte 7.043 leggi

C’era una volta una regina che aveva una cava per la quale nel XVIII secolo fu creata una legge, da cui poi ne sono scaturite altre cento che fanno tutte riferimento alla prima: ovviamente ne basta una. Nella legislazione italiana sono centinaia, migliaia gli esempi di doppioni che nessuno si è mai premurato di eliminare.
E ci sono pure norme dimenticate che potrebbero essere utili.
Intanto in 150 anni di storia si sono accavallate norme di ogni tipo, a seconda dei problemi che attraversava il Paese, delle fasi storiche, delle guerre, delle scoperte. Ma tutto poi restava, perchè tutti dimenticavano di abrogarle quando non erano più attuali.
Prossimo obiettivo del ministero per la Semplificazione saranno gli enti inutili. Anche questi talmente tanti, che nessuno sa esattamente il loro numero. Primo nel mirino è l’Iged (Ispettorato generale per la liquidazione di enti disciolti), ovvero l’ente che doveva liquidare gli enti inutili, dichiarato inutile nel 2002 e con un costo di 50 milioni di euro l’anno.
Per scovarle le amministrazioni pubbliche si abbonano a banche dati private, con la spesa che ne consegue. Nonostante ripetuti tentativi, infatti, l’idea di creare una banca dati pubblica delle leggi non è ancora giunta in porto.
Ecco quindi ancora in vigore la tassa per la «bonifica dell'Agro Romano», datata 11 dicembre 1878, come se lì ci fossero ancora le paludi. E la norma sui piccioni viaggiatori che disciplinava l’uso dei volatili per la trasmissione a distanza. Nel 1940, poi, con la guerra alle porte e i beni razionati, non ci si poteva certo concedere il lusso di raccogliere erbe officinali alla leggera, ed era fino a oggi in vigore una ferrea disciplina per «la raccolta e la vendita della camomilla».
Ora finalmente si volta pagina.

Lo Stato italiano produce leggi. Tante. Più di Inghilterra, Francia e Spagna messe assieme. Talmente numerose che fino a poco tempo fa non si sapeva neppure quante fossero in vigore. La stessa Cassazione ha memorizzato nella sua banca dati solo le norme più recenti.
Il nuovo ministero (senza portafoglio) per la Semplificazione normativa, a guida leghista, ha individuato ben 21.691 leggi operative. E ha preso provvedimenti: il decreto legge n. 112/2008 collegato alla manovra economica, insieme a un’opera approfondita di revisione tecnica, ha già determinato l’abrogazione di 7.043 (ovvero più del 30%) norme valutate obsolete, inutili o già implicitamente abrogate.
In prospettiva, dopo un’ulteriore pulizia, non dovrebbero restare più di 13.600 leggi, per un taglio complessivo del 37%. Avvocati (nel Lazio ce n’è come in tutta la Francia) e burocrati - che sul ginepraio legislativo hanno costruito il loro potere - forse piangeranno. Ma a sorridere saranno le imprese, per le quali perdere meno tempo sulle scartoffie avrà ricadute paragonabili a discreti sgravi fiscali.

Senza appesantire il bilancio dello Stato.


*WiLLy Rs

mercoledì 22 ottobre 2008

Decreto Gelmini

Non si placa la protesta contro la riforma della scuola.
Ieri, in piazza Cadorna a Milano, un migliaio di manifestanti hanno tentato di entrare in stazione per bloccare i treni, ma sono stati respinti dai carabinieri.

I punti "rivoluzionari" del decreto Gelmini sono QUESTI.

Citando l'articolo:
L’Unione degli Studenti ribadisce così la propria contrarietà all’introduzione del voto in condotta che “ribalta uno dei principi fondamentali dello Statuto degli studenti e delle studentesse, cancellando in un solo colpo i risultati di decenni di lotte per il primato del profitto e della qualità dell’insegnamento”. “Ci opponiamo al voto di condotta in quanto crediamo in una scuola che si basi sulla partecipazione degli studenti e sull’inclusione costruttiva delle marginalità - si legge nel comunicato - non in una scuola che, con un’impressionante balzo indietro ai ‘decreti regi’, sa rispondere alla violenza ed al bullismo solo con la repressione”.

A parer mio, la reintroduzione del voto in condotta non è solo positivo, ma è ESSENZIALE per la formazione degli studenti. Come si fa a non volere la reintroduzione del voto in condotta e lamentarsi se uno studente fa un video a scuola e lo mette su youtube? Questi fatti generano "scandalo", si afferma che è necessaria una lotta ai bulli, e non si approvano i metodi per punirli?

Altro punto: Le fondazioni.
I protestanti affermano che la trasformazione delle Università in fondazioni è dannosa e anti-economica per lo studente, anche perchè alla fondazione subentreranno anche soggetti privati che potrebbero -inoltre- trarre profitto dai fondi universitari.
Peccato che il testo reciti:
Art.16 comma 1
[...]La delibera di trasformazione e' adottata dal Senato accademico a maggioranza assoluta (falso quindi che TUTTE le università diverranno AUTOMATICAMENTE fondazioni. n.d.a) ed e' approvata con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. [...]
comma 4
4. Le fondazioni universitarie sono enti non commerciali e perseguono i propri scopi secondo le modalità consentite dalla loro natura giuridica e operano nel rispetto dei principi di economicità della gestione. Non e' ammessa in ogni caso la distribuzione di utili, in qualsiasi forma. Eventuali proventi, rendite o altri utili derivanti dallo svolgimento delle attività previste dagli statuti delle fondazioni universitarie sono destinati interamente al perseguimento degli scopi delle medesime.

NON E' VERO che le rette aumenteranno. Anzi, ci saranno penalità per gli Atenei con rette troppo alte.
NON E' VERO che le università diventaranno private. La "governance" dell'Ateneo rimarrà infatti pubblica.

Altro punto: il "taglio" ai fondi universitari.
Innanzitutto c'è da dire una cosa: molti studenti contestatori hanno affermato che "Si sono tagliati i fondi universitari per darli a Catania e a Napoli". Mi sorge spontanea una domanda: se la stessa frase fosse stata detta da un esponente della Lega Nord, che scandalo non sarebbe stato?!?

La cosa più dannosa che esista è la GENERALIZZAZIONE.

Riguardo al "monitoraggio della finanza pubblica il testo recita":

Art.60

1. Per il triennio 2009-2011 le dotazioni finanziarie, a legislazione vigente, delle missioni di spesa di ciascun Ministero, sono ridotte per gli importi indicati nell'elenco n. 1, con separata indicazione della componente relativa a competenze predeterminate per legge.

2. Dalle riduzioni di cui al comma 1 sono escluse le dotazioni di spesa di ciascuna missione connesse a stipendi, assegni, pensioni e altre spese fisse; alle spese per interessi; alle poste correttive e compensative delle entrate, comprese le regolazioni contabili con le regioni; ai trasferimenti a favore degli enti territoriali aventi natura obbligatoria; del fondo ordinario delle università; delle risorse destinate alla ricerca; delle risorse destinate al finanziamento del 5 per mille delle imposte sui redditi delle persone fisiche; nonche' quelle dipendenti da parametri stabiliti dalla legge o derivanti da accordi internazionali.


Ecco i dati del fondo finanziamento ordinario dell'università:
Anno 2001: 7.087.865 €
Anno 2006: 6.820.698 €
Anno 2008: 6.893.577 €

Come mai quando il governo Prodi tagliò i fondi in maniera più "pesante" (relativamente più pesante visto che 70mila euro non sono "molti") gli unici a protestare eravamo noi?


BASTA CON LE PROTESTE TELECOMANDATE



*WiLLy Rs