mercoledì 24 luglio 2013

[Verso una forma di Federazione] Perchè lo Stato Italiano è fallito?



Lo stallo istituzionale e politico nel quale si trova lo Stato Italiano è causato (ovviamente) dalla classe dirigente italiana, da sempre (SEMPRE) incapace di competere positivamente verso un miglioramento della società sia a livello economico che sociale.

Ogni fazione politica fa a gara per attrarre il maggior numero di voti coccolando questa o quell'altra classe sociale, associazione, azienda o parrocchia offrendo agevolazioni economiche, e sostegno statale una volta raggiunta la "stanza dei bottoni".

Tutto ciò mascherato da grandi partiti moralistici o pseudo-innovatori talvolta illudendo il popolino, talvolta comprandoselo con il posto statale o aiutando l'azienda (multinazionale o quasi) in difficoltà apparente!

Questo peggioramento graduale iniziato quasi 40 anni fa ci ha portato alla rovina arrivando al punto che, oggi, nessun partito è in grado di proporci un programma che, anziché cavalcare l'onda delle tendenze, abbia uno scopo ben preciso.

La causa è data da due fattori:
1. il declino morale di una classe dirigente cresciuta e istruita secondo i criteri di cui sopra e da un sistema scolastico incapace di formare uomini e donne della tempra adeguata per formare una classe politica seria.
2. una forma istituzionale debole che è incapace di prendere decisioni. Un Sistema che è sempre alla ricerca di un compromesso che, come è risaputo, non fa altro che scontentare ogni parte coinvolta innescando appunto un circolo vizioso. La lotta politica non è più incentrata sul raggiungimento del benessere ma al raggiungimento della supremazia rispetto all'avversario politico.

Questo "compromesso" è il peccato originale da cui è nata la Costituzione italiana che vede punti d'eccellenza e punti ambigui.

L'ambiguità di questi continui compromessi la si trova anche nella severità con la quale lo Stato pretende il rispetto del patto di stabilità da alcune Regioni mentre altre continuano, imperterrite, a ripianare i loro buchi grazie ad aiuti statali.

Quindi, come possiamo diventare uno Stato normale? Qual'è l'obiettivo che vogliamo porci per poter vivere in un paese veramente democratico e non dominato dall'anarchia partitica?

Il centralismo decisionale non ha fatto altro che accentuare le diversità tra i popoli e la forzata convivenza spesso ha prodotto troppi mostri d'ignoranza e opportunismo (parassiti) e la tendenza attuale della globalizzazione mira a cancellare le diversità per creare un popolo di consumatori dalle volontà facilmente guidabili e intercettabili.

Quale quindi miglior soluzione se non una Federazione?
Non un matrimonio, ma una convivenza a patti chiari, scritti e sempre trattabili ad armi pari.

Più avanti avrò modo di approfondire le varie tesi di "Federazione" o "Confederazione" proposte da diversi studiosi sottolineandone vantaggi e svantaggi.
Quel che ora mi preme è sfatare il mito che certuni che amano definirsi "progressisti" diffondono sul federalismo. Mito (simpatico quanto idiota) secondo il quale prima ci si chiude nella propria Regione, poi nella Provincia, poi nel Comune e infine in casa propria!

I sistemi federati sono invece l'apertura dei vari Cantoni/Stati che uniscono le loro forze per:
1. Condividere esperienze d'eccellenza nel campo sociale/sanitario
2. "Fare Sistema" per aumentare la propria competitività a livello economico a livello internazionale
3. Ottimizzare le spese a livello Federale (spese sanitarie, di sicurezza, ecc...)
3. Diventare polo attrattivo di persone e investimenti utili amigliorare il benessere interno alla Federazione

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